L’ACCOGLIENZA E LA SPERANZA - In cammino verso il Giubileo 2025
- Ruggiero Pio Belgiovine
- 11 nov 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Stadera n. 159 – Nov/Dic 2024
Si avvicina l’inizio del nuovo anno pastorale. Le attività dei gruppi giovanili della parrocchia sono appena iniziate e tutti si stanno muovendo anche nel solco del prossimo Giubileo 2025. Sono qui presentate alcune testimonianze e previsioni per questo nuovo anno.

Il primo incontro del settore giovanile di quest’anno è stato molto strano e “colorato”, in particolar modo per il momento delle impronte sulle magliette, perché ci è stato detto di tingere solo la maglietta di una delle due persone che avevamo accanto, ma così non è stato: dopo aver eseguito il comando, quasi tutti hanno cominciato a cercare e colorare chi volevano, un po’ per amicizia un po’ per simpatia e un po’ per amore. La mia conclusione è che questo è stato un modo per esprimere un sentimento semplice come quello dell’amicizia: spesso infatti ci vergogniamo e abbiamo difficoltà nel mostrare questo sentimento.
Michele Lanotte, gruppo giovanissimi
Il giubileo di quest’anno evidenzia l'importanza della fiducia reciproca e della speranza. Un clima in cui ognuno si fida dell’altro e quindi un pellegrinaggio non solo fisico ma mentale, di crescita interiore in modo da guardare al futuro con tranquillità e senza la paura di non riuscire a raggiungere i propri obiettivi.
Michele Filannino, gruppo giovanissimi

L'argomento principale del giubileo di quest'anno è la fiducia e la speranza, parole molto forti perché simboleggiano l'affidarsi all'altro e alle nostre capacità e di non smettere mai di credere in qualcosa. Penso che col passare del tempo, seguendo queste parole, avremo incontri sempre più interessanti ed avvincenti.
Domenico Capuano, gruppo giovanissimi
Quale miglior primo incontro per comprendere chi siamo e qual è l'immagine che, come gruppo giovanile, portiamo al di fuori delle mura della nostra parrocchia? Dopo aver esaminato l'icona evangelica di Mt 18, 1-5, abbiamo capito come Gesù ci invita a non seguire la via della sfarzosa complessità, ma quella della semplice e umile umanità. Abbiamo riflettuto su come ci comportiamo e agiamo in diverse situazioni, dal ricevere una brutta notizia al telegiornale all’aiutare un amico, un familiare o anche uno sconosciuto. Ci siamo resi conto, riprendendo alcune parole di Papa Francesco, che ogni volta che aiutiamo qualcuno, la nostra vita si arricchisce, percorrendo insieme un pezzo di strada. Questa attività ci ha fatto comprendere che molte cose che diamo spesso per scontate non lo sono, e che necessitano di essere considerate da una prospettiva collettiva, soprattutto in un contesto di cammino di fede.
Raffaele Zenobj, gruppo giovani

Il percorso catechistico di quest’anno è iniziato nel solco di Mt 18, 1-5, un brano evangelico importante che si concentra sull’accoglienza del prossimo. E proprio sul tema dell’accoglienza si è basata la prima attività: in una serie di situazioni, ci si chiedeva come ciascuno si dovesse porre, se in modo accogliente, in modo non accogliente o indifferentemente. Per esempio, ci si domandava se di fronte ad una brutta notizia ciascuno di noi fosse accogliente o no, e così via. Ecco, proprio il tema dell’accoglienza è ciò che deve guidarci in ogni cammino: non soltanto in quello parrocchiale e, in quest’ultimo caso, non soltanto per il cammino giubilare di quest’anno, dal tema “Pellegrini di speranza”. Seguendo le parole del papa, dovremmo tenere sempre accesa la fiaccola della speranza e guardare al futuro con animo fiducioso. Con questo Giubileo, infatti, il Papa spera in una ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, sentimenti che devono sicuramente partire dall’accoglienza del prossimo. In questo clima, ci avviamo all’inizio di questo nuovo anno pastorale.
Ruggiero Pio Belgiovine, gruppo giovani over
A cura di Ruggiero Pio Belgiovine





