<strong>Ad un anno dal conflitto russo-ucraino</strong>
- Parrocchia Santissimo Crocifisso Barletta
- 28 apr 2023
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Il 24 febbraio 2022 è la data con cui indichiamo l’inizio del conflitto armato da parte della Russia per la conquista dell’Ucraina. Il perché di questo conflitto è da ricercarsi in una complessa matassa di fattori che traggono origini già dall’anno 2014 quando i separatisti del Donbass, regione dell’Ucraina a confine della Russia, si erano armati per ottenere l’indipendenza.
Daniele Raineri, giornalista inviato de La Repubblica, ha trascorso gran parte dell’ultimo anno in Ucraina
, sui luoghi dei combattimenti e massacri facendosi portavoce diretto di quello che è accaduto. Secondo il suo punto di vista, espresso nell’ultima puntata del podcast “Il Globo”, per comprendere il decorso e lo stato attuale del combattimento, bisogna far riferimento alle modalità con cui è iniziato. Al principio, infatti, la Russia ha inteso conquistare l’intero Paese nel giro di pochi giorni mediante una cosiddetta “guerra lampo”, che è fallita di fatto con una ritirata umiliante dei soldati russi, costretti a tornare verso i confini della Russia. Da quel momento, si sono susseguiti tentativi continui di recuperare quella disfatta iniziale: la guerra ancora in atto può essere, quindi, intesa come la storia della Russia che cerca di rimediare a quella sconfitta.
Raineri prosegue dichiarando che la Russia si sta rendendo conto che l’Ucraina non sia un facile bersaglio, e sforzandosi di sfasciarla, sta essa stessa affondando. Molti analisti e commentatori sono infatti scettici nell’ipotizzare che la Russia riesca davvero a conquistare altri territori oltre Bakhmut. L’esercito russo mostra importanti difficoltà logistiche ed organizzative, tra queste è noto che i suoi soldati siano nettamente meno motivati rispetto a quelli ucraini, oltre al fatto che ogni conquista in Ucraina comporti per i leader militari e per l’esercito un’ingente perdita di vite umane. D’altra parte, il governo ucraino ha detto più volte che non accetterà di cedere dei territori in un ipotetico negoziato di pace. Anche dal punto di vista diplomatico al momento non si sta muovendo niente, e con buona probabilità la situazione non avrà netti cambiamenti.
Quello che ci si aspetta nel medio termine è che la guerra si stabilizzi su una fase di stallo, a lungo termine invece si muovono differenti scenari.
Eugene Rumer, esperto di Russia del think tank Carnegie Endowment for International Peace ha dichiarato che “né la Russia né l’Ucraina negli ultimi mesi hanno raggiunto alcun obiettivo che possa cambiare il corso della guerra”. John Barranco, colonnello dei Marine statunitensi ha perciò scritto in un articolo pubblicato sul giornale Politico che “la fine del primo anno di guerra non è l’inizio della fine, ma soltanto la fine del suo inizio”.
Ruggiero Pio Belgiovine ruggieropiobelgiovine@gmail.com
Federica Altizio
federicaltizio@gmail.com