BIOETICA AMBIENTALE E SVILUPPO SOSTENIBILE – Lo sguardo dell’ecologia integrale
- Parrocchia Santissimo Crocifisso Barletta
- 15 set 2023
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Stadera n. 152 – Set/Ott 2023

Ecologia deriva dal greco oikos, casa, e logos, discorso/studio, e si intende la scienza che si occupa delle relazioni tra i vari organismi viventi e l’ambiente. Dai primi anni 70 cresce la preoccupazione per la crisi ambientale e la questione ecologica: consumo delle risorse naturali e cambiamenti climatici. La riflessione sulle tematiche ambientali oggi è di grande attualità nel panorama internazionale e si discute sempre più di etica ambientale come forma di riflessione morale sui problemi provocati dall’intervento dell’uomo sulla natura. Le istituzioni internazionali hanno affrontato le problematiche ambientali con vari documenti e conferenze delle Nazioni Unite, da quella di Rio de Janeiro del 1992 al Forum di Johannesburg del 2002, riflettendo sullo sviluppo sostenibile e l’impatto sulle generazioni future.

Anche la Chiesa Cattolica è diventata più sensibile e attiva nel campo dell’ecologia e della salvaguardia del creato. Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ del 2015 affronta i vari aspetti della crisi ecologica, ne analizza le cause più profonde, per promuovere linee di impegno, di dialogo e di azioni concrete. L’enciclica ricorda che tutto è in relazione, che è centrale la questione dell’uomo per comprendere e sviluppare la responsabilità e la cura della “casa comune”, e che occorre una conversione ecologica personale e comunitaria. Papa Francesco auspica un nuovo modello di sviluppo sostenibile basato sull’ecologia integrale, che comprenda le dimensioni umane e sociali. La bioetica intende dialogare con l’etica ambientale e quella sociale, per sviluppare criteri etici di valutazione e azione nella prospettiva della bioetica globale. L’accelerazione delle crisi che stiamo vivendo ci rende consapevoli di dover ridefinire il concetto di benessere nel presente e nel futuro. Cambiamenti climatici, inquinamento sistemico, tecnologie incontrollabili, pandemie e conflitti, difatti, sono più numerosi e complessi, ma soprattutto più interdipendenti.
Nel 2015 le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030, individuando 17 obiettivi per realizzare un modello globale di sviluppo sostenibile entro il 2030. Una data usata convenzionalmente per indicare la soglia massima oltre cui non avremo più tempo per arginare le conseguenze più negative dei cambiamenti che abbiamo innescato nella biosfera. L’Agenda 2030 è oggi l’unico piano condiviso da tutte le nazioni per affrontare il futuro del pianeta. Questa azione impegna ciascuno nelle proprie scelte individuali, ma passa soprattutto dalla responsabilità di chi guida le istituzioni, i grandi poteri economici e finanziari, e chi decide come si estraggono e consumano le risorse. È il momento di scegliere, di prendere una strada diversa da quella della crescita lineare, di incamminarci lungo un percorso circolare, e di provare a sostentarci in maniera davvero sostenibile.
Francesca Leone professoressafrancesca@gmail.com