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CUORI ARDENTI, OCCHI APERTI E PIEDI IN CAMMINO

  • Immagine del redattore: Parrocchia Santissimo Crocifisso Barletta
    Parrocchia Santissimo Crocifisso Barletta
  • 1 ott 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Tempo di lettura – 3 minuti

Stadera n. 152 – Set/Ott 2023

Questi sono i tre aspetti che papa Francesco sottolinea nel messaggio per la 97.ma Giornata missionaria mondiale che quest’anno si celebrerà il prossimo 22 ottobre. Suggeriti dal brano dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35), la missione parte da un camminare: infatti i due discepoli sono in cammino. Certo, la destinazione era una cittadina, simbolo di un tornare a casa, in uno stato emotivo di delusione, come Pietro e gli altri sei discepoli in Gv 21, 1-14 dopo la Resurrezione di Gesù che tornano a fare ciò che avevano sempre fatto: pescare.

La missione può nascere da una delusione? Certamente. Una delusione generata da prospettive deludenti, ingiuste e insoddisfacenti. Papa Francesco nel messaggio scrive che coloro che si lasciano salvare da Gesù sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Per comprendere questo occorre avere occhi aperti e cuori ardenti: una dimensione razionale che sappia scavare profondamente la realtà per coglierne l’essenza e una prospettiva emotiva fatta di entusiasmo e voglia di mettersi in gioco con e per gli altri.


Spesso, infatti, non ci rendiamo conto che sentirci al sicuro ci renda immobili e ci appiattisca nelle nostre comodità ed abitudini: è più facile restare a casa o nella nostra parrocchia o nelle solite dinamiche relazionali (talvolta malate), pur di esporci alla scomodità di cambiare ambiente, eliminare dallo zaino occorrenti che crediamo necessari, ma che in realtà appesantiscono solo le nostre spalle. Quando andiamo fuori e lo facciamo per davvero, la prima emozione che proviamo è la paura, perché sperimentiamo il rischio di non essere compresi, essere tagliati fuori da ciò che non conosciamo o che sappiamo bene si opporrà al nostro modo di approcciarci alla realtà con giudizi ed atteggiamenti escludenti.

A questo si aggiunga la difficoltà di uscire fuori per testimoniare e parlare di Dio, immersi come siamo in una società in cui Dio sembra morto, a favore del relativismo soggettivo e del mero edonismo. Un’autentica testimonianza di uscita è stata rappresentata quest’anno da circa tre milioni di piedi che si sono incamminati e fermati a Lisbona durante la 38.ma Giornata Mondiale dei Giovani dal primo al sei agosto, scegliendo di rinunciare alle attrattive vacanze estive per dormire in sacchi a pelo, pur di incontrare Cristo ed ascoltare la sua Parola. Chiediamoci, quindi, a quali comodità siamo disposti a rinunciare per camminare e arrivare a sentirci liberi dalle nostre piccole e grandi tristezze quotidiane. Chiediamoci cosa ci accomoda e cosa ci spaventa, impedendoci di osare e lasciarci salvare da Cristo.

Altizio Maria Federica federicaltizio@gmail.com Rutigliano Ruggiero illietogiullare@gmail.com

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