ITACA - IL RITORNO di Uberto Pasolini
- Liana Caputo
- 28 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Stadera n. 161 – Mar/Apr 2025
Questa rilettura degli ultimi canti dell’Odissea è un urlo straziante e violento contro la guerra, contro quelli che la vogliono, contro quelli che la fanno, contro tutto l’orrore che ogni conflitto genera. “LA GUERRA è tutto ciò che vedo” dice Ulisse a Eumeo che gli ha dato rifugio dopo il suo approdo devastante e solitario a Itaca. La trama è nota a tutti: Ulisse che vaga a lungo dopo la fine della guerra di Troia; sua moglie Penelope ostaggio dei proci che fanno di arroganza e prepotenza il loro modello di comportamento e che vorrebbero sposare la regina per impossessarsi del trono; il figlio Telemaco , convinto che il padre non tornerà e che abbia altrove un’altra donna ed un’altra famiglia, vorrebbe che la madre scegliesse un pretendente per mettere fine all’assedio dei proci.

In questo film Penelope acquista uno spessore diverso, infatti si chiede “perché gli uomini vanno in guerra, perché bruciano le case altrui, perché stuprano e massacrano donne e bambini, non sono felici con le loro famiglie?” Ma il protagonista rimane lui, Ulisse, che racconta storie autentiche ma vaghe, che vuole nascondersi perché si vergogna di essere l’unico sopravvissuto del suo esercito, attanagliato e sofferente per quella che oggi potrebbe riconoscersi nella sindrome di molti soldati che hanno combattuto in guerra e portano con loro a casa. Infatti, Odisseo afferma che “i morti soni i fortunati”, proprio perché lui deve invece convivere con la sua coscienza e non vorrebbe proprio intraprendere quest’ultimo massacro che la storia gli impone.
Una rilettura potente di una storia antichissima che oggi diventa un vero atto di denuncia contro tutte le guerre. Un film sicuramente da vedere!
Liana Caputo






