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<strong>DISAGIO GIOVANILE E PANDEMIA</strong> – l’impatto della pandemia sul mondo giova

  • Immagine del redattore: Parrocchia Santissimo Crocifisso Barletta
    Parrocchia Santissimo Crocifisso Barletta
  • 10 mar 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Tempo medio di lettura – 5 minuti . . . 

Bambini, adolescenti e giovani hanno risentito notevolmente dell’impatto della pandemia, privati dei loro spazi educativi e scolastici, così come di quelli ricreativi e sportivi: il disorientamento e la fatica, che ciò ha prodotto nei ragazzi è stato ampiamente sottovalutato e non ha trovato alcuna accoglienza. L’impatto globale della pandemia da Covid-19 sulla salute pubblica è stato devastante. Come riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, la salute mentale e il benessere psicofisico di intere società sono stati gravemente colpiti da questa nuova crisi e rappresentano una delle priorità da affrontare con maggiore urgenza. Gli adolescenti, in particolar modo i più vulnerabili, continuano a subire più o meno indirettamente gravi ripercussioni a diversi livelli, dal piano emotivo a quello educativo, da quello fisico a quello psicologico .È infatti innegabile che le misure restrittive utili al contenimento della pandemia abbiano creato condizioni di sviluppo anomale oltre che inaspettate, aggravate molto spesso da un’insufficiente presa di consapevolezza degli effetti indiretti da parte delle istituzioni competenti.

Le restrizioni sociali sono in contrasto con le spinte naturali del ciclo di vita in cui il minore, a seconda della specifica fase evolutiva, è fortemente coinvolto nei processi di apprendimento, di socializzazione, di ricerca di autonomia e di nuove esperienze, di costruzione di relazioni significative al di fuori della propria famiglia, nell’esplorazione di progetti per il futuro e, non da ultimo, nella costruzione della propria identità corporea. Stanchi, incerti, preoccupati, ansiosi, disorientati e scoraggiati: questo è ciò che gli adolescenti hanno affermato di provare nel periodo più intenso del lockdown. Le manifestazioni sintomatiche in costante aumento nel 2021 sono stati l’assenza di controllo degli impulsi, l’autolesività, i disturbi del comportamento alimentare. Accanto ad atti di autolesionismo e tentati suicidi, tra le patologie più frequenti ci sono anche psicosi con compromissione dell’esame di realtà, aggressività e comportamenti distruttivi, ritiro sociale e dipendenza da internet.

Lo choc della pandemia ci ha reso tutti più vulnerabili e ha amplificato fatiche e problematiche che c’erano già prima. In particolare, vorrei sottolineare l’urgenza e l’esigenza di prenderci in carico la situazione degli adolescenti perché credo che fra tutte le persone della nostra città i segnali più gravi arrivano proprio dai giovani. La violenza, come le continue risse, la scomparsa di giovani sembra aver riportato all’attenzione di tutti il disagio giovanile, complice una cultura della morte imperante nella nostra società e veicolata potentemente e prepotentemente dalla tv e in particolare dai film e dalle serie tv di cui si imbevono le nuove generazioni. Per il mondo di oggi la vita è solo e soltanto godere appieno dei piaceri materiali, possedere, dominare e fare tutto ciò che si vuole. Urge insomma una rivoluzione culturale e antropologica a partire dalle istituzioni politiche e da chi detiene la formazione dei giovani che ci auguriamo quanto prima.

 
 

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